Di che cosa si tratta?
L’usura dentale è una perdita di smalto o dentina per cause differenti che rendono il dente più piccolo e di colore più scuro. È un fenomeno in forte crescita in questi ultimi anni. Le cause sono da ricercarsi in patologie differenti dalla carie e dalla malattia parodontale.
La maggior parte delle volte i denti si consumano e si riducono di volume in seguito ad acidità come utilizzo di bevande o cibi acidi quali il limone, ad attrito meccanico come il bruxismo, ad abrasione da utilizzo di spazzolini con setole troppo dure e da problemi di tipo gastrico come il reflusso gastro esofageo (GERD).
Innanzitutto è fondamentale la diagnosi precoce da parte del dentista per evitare di arrivare a soluzioni terapeutiche più importanti.
Le cure possibili prevedono la ricostruzione della parte dentale andata distrutta tramite delle tecniche additive e NON demolitive. I restauri che trovano indicazione in questi casi possono essere:
RESTAURI PARZIALI INDIRETTI: il dentista deve preparare la superficie del dente rimasta e quindi prendere un’impronta analogica o digitale che viene poi inviata all’odontotecnico, il quale procederà nella realizzazione del manufatto protesico.
Ottimo materiale da utilizzare è il composito: un materiale ad alta valenza estetica con un grado di usura simile al dente naturale. Nei casi di ampia erosione del dente si può decidere di utilizzare materiali ceramici, soprattutto nei denti anteriori, per ottenere una lucentezza simile al dente naturale, cosa che con il composito si tende a perdere.
Nei restauri indiretti vanno inserite anche le faccette dentali che hanno lo scopo di ripristinare l’aspetto estetico andato perduto per cause differenti di usura