Una delle domande più gettonate tra i pazienti è: come avere i denti bianchissimi? E quali sono i trattamenti per sbiancare i denti? Ecco perché lo sbiancamento dentale è uno degli interventi estetici dentali più popolari e richiesti, può migliorare e ringiovanire notevolmente l’aspetto dei denti e di conseguenza del sorriso.
È un trattamento di odontoiatria cosmetica, il cui obiettivo è di schiarire e far diventare i denti bianchi riducendo quel colore giallo che compare con l’avanzare dell’età ed in seguito a normali abitudini di vita (fumo, thè, caffè e coloranti artificiali) o per risolvere discromie dentali, anche severe, dovute a traumi, trattamenti endodontici incongrui, o trattamenti farmacologici che hanno inficiato sul colore naturale del dente.
È importante fare una premessa per distinguere il trattamento sbiancante per denti, ovvero lo sbiancamento (professionale o domiciliare con kit sbiancamento dentale) dallo smacchiamento.
Il primo prevede l’ausilio di prodotti sbiancanti che agiscono sulla struttura del dente riportandolo al suo splendore originario, lo smacchiamento denti, invece, prevede la rimozione meccanica delle macchie alimentari o da fumo che si depositano sul dente e può essere effettuato durante le normali sedute di pulizia dei denti.
Lo sbiancamento professionale dei denti funziona grazie alla liberazione di ossigeno da parte dei perossidi nel momento in cui vengono posti a contatto con i denti. Le molecole di ossigeno vanno a disgregare le molecole dei pigmenti responsabili della discromia, rendendole dunque non più visibili.
I trattamenti sbiancanti per denti agiscono solo sui denti naturali, non funzionano su corone protesiche, otturazioni o qualsiasi altro materiale da restauro presente nel cavo orale. Prima di iniziare lo sbiancamento dei denti dal dentista, il professionista rileva il colore (tinta, valore, croma) di partenza dei denti. Questo procedimento può essere fatto utilizzando una scala colore oppure dei sistemi tecnologici.
Anche la realizzazione di fotografie è molto utile per apprezzare il risultato finale e per documentare i passaggi dello sbiancamento dentale prima e dopo.
Esistono due differenti metodi di sbiancamento dentale:
Entrambe le tipologie devono essere precedute da un’attenta visita accurata da professionisti del settore quali dentista e/o igienista dentale che valutano la condizione odontoiatrica generale e l’eventuale idoneità allo sbiancamento.
È indicato solo in pazienti maggiorenni e fortemente sconsigliato in stato di gravidanza ed allattamento.
L’in-office bleaching o più comunemente detto “sbiancamento alla poltrona” ( o trattamento per sbiancare i denti fatto dal dentista) è la tecnica che si esegue in studio dopo un’accurata detersione delle superfici del dente (pulizia e sbiancamento denti vanno sempre associati per avere un risultato migliore). Prevede l’applicazione sui denti di perossido di idrogeno ad alta concentrazione (circa 40%) per circa 40 minuti.
Questa tecnica può essere associata a quello che viene indicato come sbiancamento dei denti con il laser, ovvero all’utilizzo di apposite lampade o laser che possono velocizzare la reazione chimica del gel sbiancante.
Nell’home bleaching o “sbiancamento dentale a casa”, in un primo momento, il dentista o igienista rileva due impronte delle arcate dentarie del paziente.
Grazie a queste, vengono progettate delle apposite mascherine plastiche trasparenti individuali che calzeranno perfettamente sulle arcate dentarie in modo che l’agente sbiancante rimanga a contatto con i denti e non irriti le gengive. Alla consegna delle mascherine, viene mostrato al paziente come posizionare il gel sulle mascherine e come indossarle.
Lo sbiancamento dei denti funziona se il paziente indossa queste mascherine tutti i giorni per almeno due settimane.
La durata di applicazione giornaliera e la durata del trattamento dipendono dalla concentrazione del prodotto utilizzato e dalla severità della discromia.
Il principio attivo del gel da sbiancamento può essere: perossido di idrogeno o perossido di carbamide.
Per il trattamento denti bianchi eseguito a casa si utilizza sempre il perossido di carbamide (perossido di idrogeno e urea) a concentrazioni variabili dal 10% al 16% per circa 6-8 ore giornaliere, all’incirca il periodo che equivale ad una notte di sonno. Terminato questo periodo si effettuerà una rivalutazione da parte del clinico.
È importante spiegare che lo sbiancamento dentale non è una soluzione definitiva, ma va ripetuta periodicamente almeno ogni 1/2 anni, per mantenere il colore brillante ottenuto.
Le abitudini di vita influiscono notevolmente sulla durata dello sbiancamento, coloro che fumano o fanno uso frequente di alimenti e bevande colorate dovranno ripetere il trattamento a distanza ravvicinata esempio 6 mesi/1 anno.
La comodità dello sbiancamento domiciliare è che una volta fatte le mascherine, il paziente può, accordandosi con il dentista che fornisce il gel di ricambio, sbiancare i propri denti in modo “autonomo”.
Con entrambi i sistemi potrebbero presentarsi alcuni possibili effetti collaterali transitori come l’ipersensibilità dentinale e lievi ulcerazioni chimiche transitorie delle gengive. L’ipersensibilità al freddo è il sintomo più comune, può essere più o meno lieve ed assolutamente reversibile. Una delle preoccupazioni più frequenti è: quanto dura la sensibilità dentale dopo lo sbiancamento? Nel giro di poche ore oppure, in rari casi, nel giro di qualche giorno questo effetto regredisce.
La reversibilità può essere accelerata tramite l’utilizzo di un gel al fluoro o desensibilizzante al nitrato di potassio.
Dott.ssa F.Muzzarelli, Odontoiatra
Igienista: Dott.ssa Roberta Auricchio